Charlie Gard. L'ospedale londinese prende tempo. Nuova richiesta all'Alta Corte per possibili nuovi trattamenti

di redazione 08/07/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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Il Great Ormond Street Hospital di Londra si è rivolto all'Alta Corte per una nuova udienza sul caso del piccolo Charlie Gard "alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti". Lo riportano Bbc e Sky News dopo che il Bambino Gesù di Roma ha inviato una lettera all'ospedale londinese chiedendo ufficialmente ai medici inglesi di poter somministrare al bimbo un protocollo sperimentale "che può funzionare".

L'ospedale britannico, in una nota, chiarisce: "La condizione di Charlie è eccezionalmente rara, con danni cerebrali catastrofici e irreversibili. I nostri medici hanno esplorato ogni trattamento medico, comprese le terapie nucleosidiche sperimentali. Esperti esterni hanno convenuto con il nostro team che il trattamento sarebbe ingiustificato. Hanno detto che sarebbe inutile e prolungherebbe la sofferenza di Charlie. Non si tratta di una questione di denaro o di risorse, ma soltanto di ciò che è giusto per Charlie. La nostra visione non è cambiata. Riteniamo opportuno ricercare la posizione della Corte di Giustizia alla luce delle nuove dichiarazioni". "Siamo rispettosamente riconoscenti - conclude la nota - delle offerte di aiuto della Casa Bianca, del Vaticano e dei nostri colleghi in Italia e negli Stati Uniti. Vorremmo rassicurare tutti che l'ospedale di Great Ormond continuerà a prendersi cura di Charlie e della sua famiglia con il massimo rispetto e la dignità in questo momento molto difficile". L'udeinza dell'Alta corte è fissata per lunedì prossimo.

Il Great Ormond mantiene la sua scettica posizione, ma intanto per Charlie si apre uno spiraglio, dopo che ieri la mamma Connie Yates, aveva informato l'associazione Mitocon che stavano "per staccargli la spina, oggi, forse domani". L'associazione delle famiglie e dei pazienti mitocondriali italiana aveva quindi lanciato l'appello alle autorità britanniche a fermare la procedura, perché il protocollo per il trattamento sperimentale a cui sottoporre il bambino era ormai pronto.

E in effetti oggi, in una nuova giornata di questa corsa straordinaria contro il tempo, il Great Ormond Street Hospital ha ricevuto dall'Ospedale Bambino Gesù la comunicazione: "Ci sono evidenze" in laboratorio che il protocollo può funzionare. Con annessa richiesta ufficiale ai medici inglesi di poterla somministrare al bambino. Il testo del documento, su carta intestata dell'ospedale romano, dove sono state omesse le firme dei medici, è stato postato dalla zia di Charlie sul profilo Facebook di sostegno Charlie's Army.

L'equipe internazionale di esperti che, guidata dall'ospedale pediatrico della Santa Sede, ha redatto il documento, propone una terapia a base di deossinucleosidi, delle molecole simili ai "mattoni" del Dna. "Esistono evidenze scientifiche - scrivono i ricercatori - a sostegno del fatto che i deossinucleotidi esogeni applicati a cellule umane con mutazione RRM2B in coltura, accrescono la replicazione e favoriscono il miglioramento della sindrome da deplezione del Dna", la mutazione di cui è affetto il piccolo. "Siamo consapevoli - concludono gli esperti - del fatto che la terapia sia sperimentale e, in teoria, dovrebbe essere testata su modelli murini. Tuttavia, non c'è tempo sufficiente per svolgere questi studi e giustificare il trattamento per Charlie Gard. Alla luce di questi importanti nuovi risultati, chiediamo rispettosamente che questa terapia possa essere somministrata a Charlie Gard".

La decisione del Great Ormond è stata accolta con favore dai vescovi italiani.  "Sembra ci sia un ripensamento per comprendere più a fondo la questione e questo è un fatto positivo. Sono giorni di vita che si concedono al bambino. E' dunque positivo l'atteggiamento prudenziale scelto", ha commentato don Carmine Arice, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei.


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